Commentario abbreviato:Genesi 29:31Versetti 31-35 I nomi che Lea dette ai suoi figli esprimevano il suo rispetto verso Dio e verso suo marito: Ruben "Il SIGNORE ha visto la mia afflizione; ora mio marito mi amerà" e Levi "Il SIGNORE ha udito che io ero odiata, e mi ha dato anche questo figlio". L'affetto reciproco è il dovere e il conforto di una relazione coniugale e gli sposi dovrebbero raccomandarselo a vicenda, 1Co 7:33-34. Ella con gratitudine riconosce la dolce provvidenza di Dio nell'averla ascoltata. Tutto ciò che ci sostiene e consola nelle afflizioni, o tende alla loro liberazione, deve essere ricondotto a Dio. Il quarto figlio lo chiamò Giuda, o "lode", e con ciò intendeva: "Questa volta loderò il Signore". Questi era colui, da cui, per quanto riguarda la carne, discese Cristo. Tutto ciò che è motivo di gioia, deve essere causa del nostro ringraziamento a Dio. Le ultime benedizioni dovrebbero spingerci velocemente a lodare Dio per quelle precedenti: "Ora loderò il Signore più e meglio di come ho fatto". Tutte le nostre lodi devono imperniarsi su Cristo, sia come causa di esse che come Mediatore. Egli discese secondo la carne da colui il cui nome era "Lode" e, pertanto, Egli è la nostra lode. C'è Cristo nel mio cuore? Motivo per cui adesso loderò il Signore. Riferimenti incrociati:Genesi 29:31Eso 3:7 Dimensione testo: |